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Piante da Interno

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Colorata, varia e sempreverde l’Aglaonema è un must per ogni spazio interno, che si parli di case private o uffici. Con le sue varietà dalle foglie impreziosite da cromie molto varie saprà adattarsi senza problemi, dando ancora più rilievo all’ambiente.

Anche le cure che le servono non daranno filo da torcere!

Aglaonema

L’Aglaonema fa parte della famiglia delle Araceae ed è un genere composto da circa 50 specie di piante piante erbacee, sempreverdi, di piccola taglia. Numerosi ibridi.

Conosciuta anche come “sempreverde cinese” è nativa dell’asia sud orientale (India, Filippine e Cina).

Parlando della famiglia delle aracee si dice siano l’omologo asiatico delle americane Dieffenbachia.

Presenta delle meravigliose foglie oblunghe e lanceolate, spesso variegate.

Inoltre in natura dà vita a infiorescenze classiche delle aracee, con la brattea, detta spata, che avvolge lo spadice, non sempre lo si ottiene indoor ma è poco decorativo, biancastro verdastro. Spesso però matura in infruttescenze a bacca di colore rosso o giallo molto gradevoli.

Come ciliegina sulla torta dovete anche sapere che questa pianta fa parte dello studio NASA per le piante che purificano l’aria, siete curiosi? Approfondite a questo cliccando qua!

Prendersi cura dell’Aglaonema

Prendersi cura di questa particolare pianta non è né facile né difficile, dipende dalla soglia d’attenzione che riuscite a prestarle. Diciamo che se potete assicuratele umidità e caldo e sarete già metà dell’opera!

Luce

Tollerano luce abbastanza moderata, più elevata nel caso di variegature (meno clorofilla).

Possibilmente buona per incrementare al massimo le variegature ma, soprattutto nei mesi estivi è necessario sia indiretta per evitare bruciature fogliari. L’ideale è una posizione a pochi metri da una finestra ben illuminata dove possa ricevere un’intensa luce soffusa. Alcune varietà di Aglaonema sopravvivono senza problemi anche a zone di mezz’ombra o di illuminazione fluorescente.

In generale però meno variegature la pianta ha e di meno luce avranno bisogno.

Acqua

Come spesso è bene fare con le piante d’appartamento, anche nel caso dell’Aglanoema, prima di procedere con la bagnatura successiva è consigliabile verificare il livello di umidità già presente nel terreno, usando il dito. Soltanto se il terreno risulterà asciutto nei primi centimetri significherà che è ora di bagnare nuovamente. Il periodo di semi-riposo dovrà essere meno rigoroso rispetto ai mesi caldi, e le innaffiature saranno distanziate soltanto da novembre a febbraio, ritornando poi, gradualmente, regolari. Inoltre, è necessaria una buona umidità, integrata con nebulizzazioni e lavaggi al fogliame; con scarsa umidità si perderanno parecchie foglie e la pianta non avrà più portamento compatto.

Terreno

One, One plus o Florenpot, se preferite non utilizzare un terreno già fatto scegliete una miscela ben drenante a base di torba e leggermente acida.

Temperature

È meglio non scendere sotto i 16°C, attenzione al fatto che non amano le correnti fredde, temperature eccessive sembra possano veicolare attacchi da parte di cocciniglia cotonosa

Concimazione

L’ideale è concimare dalla primavera all’autunno, in genere una volta ogni 6 settimane con un fertilizzante organico per piante verdi, seguendo le dosi date in etichetta.

Rinvaso

Le piante più giovani andranno rinvasate in un vaso leggermente più grande ogni circa 12-18 mesi, mentre quelle già grandicelle si possono rinvasare ogni 18-24 mesi, ad ogni modo prima di procedere è sempre meglio controllare se la pianta ne ha veramente bisogno. Non sai come controllare? Leggi qua!

Propagazione

Talee apicali di fusti defogliati, porzioni di fusto con almeno tre nodi che possono essere posti in verticale o adagiati e semi-coperti dal terreno. Dai nodi partirà la nuova vegetazione.

Il substrato c he va usato è molto sabbioso/poroso e drenante, mantenuto umido e non troppo bagnato.

Altre con apparato rizomatoso più espresso (come la specie A. costatum) possono essere propagate anche per divisione dei rizomi.

Se fanno frutti si può anche per seme( 3 mesi per germinare nello stesso substrato a 18-20°C)

Problematiche

Gambi e/o foglie ingialliti/molli: eccesso di acqua, il fogliame mostra una combinazione di margini fogliari gialli e marroni e terreno molto umido.

Foglie gialle: solitamente sono sintomo di poca acqua, insieme ad una consistenza secca e fragile.

Caduta delle foglie: la causa è da ricercare in una scarsa illuminazione, le foglie solitamente in questo caso inizieranno ad appassire e mostrare segni di debolezza.

Foglie arricciate: probabilmente sono dovute ad un eccesso di luce diretta che ha portato le foglie ad arricciarsi come meccanismo di protezione

Tossicità

Chi possiede cani, gatti e perfino cavalli presti però attenzione nel caso decida di adottare una di queste piante. L’Aglanoema è infatti tossica per questi animali, può provocare irritazioni orali, dolore e gonfiore di bocca, lingua e labbra, eccessiva salivazione, vomito (non nei cavalli) e difficoltà a deglutire.

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Commenti

  1. Angela (Modifica)

    Per il rinvaso della Aglanoema scrivete leggi qua ma non c’è nessuna indicazione

    Riuscite ad infirmarmi al riguardo, me ne hanno regalata una bellissima
    Cordialità
    Angela

  2. Sebastiano (Modifica)

    Ciao Angela, grazie della segnalazione dovrebbe essere sistemato ora

  3. Marta Guerrini (Modifica)

    Me ne hanno regalata una un paio di anni fa. È ancora viva per miracolo ma il gambo rimane scarno, le foglie si sviluppano solo all’apice e ovviamente man mano che invecchiano cadono lasciando il gambo sempre più spoglio. È normale? Posso fare qualcosa per far sì che si sviluppi anche inn diametro e non solo in altezza?

  4. Sebastiano Guarisco (Modifica)

    Si è normale. Di solito la pianta emette dei polloni basali che rinfoltiscono l’insieme (la pianta deve lavorar bene, avere i giusti rinvasi e concimazioni ecc ecc).
    In ongi caso si può tagliare l’apice con le foglie (fallo da aprile a agosto, col caldo), dicaimo per 15 cm. Togli le foglie nella parte inferiore e metti a radicare in terriccio o sfagno (funziona bene anche in acqua). Il bastone che ti rimane dovrebbe far partire dalle gemme latenti la nuova vegetazione e la nuova piantina puoi inserirla nello stesso vaso per rinfoltire oppure separarla.

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