Iscriviti alla nostra newsletter ed entra nel #clangeorgici Iscriviti ora

Botanica e agronomia, Cura delle piante, Tutorial

Spesso siamo alla perenne ricerca del concime ideale, eppure più lo guardiamo e meno lo capiamo. Perché c’è una differenza tale da dover distinguere fra concimi per piante verdi e per uno per piante fiorite, ad esempio? Come fa il concime a riconoscere la pianta?

Diciamo che qua lo zampino lo mettono i macroelementi, essenziali per determinare l’utilità che hanno i fondamentali concimi, liquidi o granelli in grado di trasformare una mogia e triste pianta in una rigogliosa esplosione di verde.

 

Macro e Micro elementi, quali sono?

Prima di poter parlare dei macro elementi è necessario inquadrare la situazione da più lontano, tenendo conto del fatto che se i protagonisti del nostro articolo di oggi sono i “macro” esisteranno anche i “micro” elementi.

Come in ogni presentazione educata, iniziamo coi nomi!

MACROELEMENTI PRINCIPALI:

  • Azoto (N)
  • Fosforo (P)
  • Potassio (K)

MACROELEMENTI SECONDARI:

  • Calcio (Ca)
  • Ferro (Fe)
  • Magnesio (Mg)
  • Zolfo (S)

MICROELEMENTI:

  • Manganese (Mn)
  • Zinco (Zn)
  • Boro (B)
  • Rame (Cu)
  • Molibdeno (Mo)
  • Silicio (Si)

Solo se vi è un bilanciato equilibrio fra i macro e i micro elementi la pianta potrà crescere in modo ottimale, non dovendo rinunciare a nessun nutrimento.

 

E a cosa servono?

I macroelementi come i microelementi sono essenziali per lo sviluppo delle piante e il loro funzionamento è stato riassunto da Carl Sprengel nel 1828, nella sua “Legge del Minimo”, la quale afferma che “la crescita è controllata non dall’ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa”, questo significa che anche se tutti gli elementi fossero presenti nel terreno in abbondanza ma uno invece non fosse presente, la pianta andrebbe comunque incontro a crescite anomale ed altri problemi più o meno seri.

In questo articolo andremo ad approfondire i macroelementi, ma non sottovalutate i micro! Infatti come dice la Legge del Minimo ogni elemento è fondamentale in egual misura, tanto che anche l’assenza di uno fra ferro, magnese, zinco, boro, rame, molibdeno e silicio potrebbe compromettere fortemente la pianta.

 

Titolo del concime

Come vi abbiamo anticipato prima i macroelementi sono Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), questi tre elementi contribuiscono a sostenere determinate funzioni delle piante, proprio per questo motivo nei concimi è fondamentale prestare attenzione al “titolo del concime”.

Il titolo del concime è una terna numerica che serve per comprendere la proporzione che N, P e K hanno all’interno del concime in questione.

È più facile però spiegarlo con un esempio. Prendiamo in esame il concime per piante verdi di Cifo.

Il suo titolo è NPK 14-5-8

Quei valori stanno a rappresentare la percentuale di NPK che possiamo trovare al suo interno. Infatti basta guardare poi poco sotto per trovare riportati, fra gli altri, i seguenti valori:

Azoto (N) totale               14%

Anidride fosforica (P2O5) solubile in acqua         5%

Ossido di potassio (K2O) solubile in acqua           8%

Questi indicatori sono indispensabili per poter decidere cosa ci serve e anche per comprendere la differenza fra prodotti che a volte possono sembrare simili.

 

NPK, le differenze

Vi abbiamo appena parlato del titolo del concime, benissimo, probabilmente vi starete chiedendo “e noi come facciamo a sapere quale bilanciamento scegliere in base alla pianta che abbiamo?”, beh detto fatto, l’unico modo per rispondere è andare a conoscere ognuno dei 3 macroelementi da più vicino!

 

N – AZOTO

A cosa serve

  • Fondamentale per la crescita, in particolar modo delle parti verdi (fogliame, steli, tronchi, rami, ecc.).
  • Nei vegetali l’azoto entra a far parte della composizione di numerosi composti, fra cui le proteine, gli enzimi, gli acidi nucleici, la clorofilla e alcune vitamine, tutti essenziali per lo svolgimento delle funzioni biologiche
  • Viene assorbito principalmente nella fase vegetativa delle piante ed esercita un’azione stimolante sulla crescita, ma viene richiesto anche nella formazione degli organi riproduttivi.
  • Con le somministrazioni di AZOTO si avrà un maggiore sviluppo della pianta, la formazione di nuovi germogli, il miglioramento della fotosintesi e del colore delle foglie, abbondante produzione di fiori, frutti e ortaggi.
  • La presenza equilibrata di azoto mostra piante di un bel colore verde intenso.

Carenza

  • la riduzione della fotosintesi, una crescita stentata
  • le foglie appaiono sbiadite, ingiallite, clorotiche, chiare, mancano del verde brillante. Spesso rallentamento o arresto crescita, perdita foglie
  • le foglie più vecchie (basali) assumono un colore verde pallido con successivo ingiallimento e disseccamento a partire dai bordi
  • – minore produzione di fiori -> – frutti
  • Nelle piante da frutto e negli ortaggi produzione ridotta e in alcuni casi di scarsa qualità, si ha una precoce caduta dei frutti.

Eccesso

  • Eccessi di azoto possono maggiore esposizione ad attacchi e nelle colture agrarie allettamento.
  • Sempre nelle colture agrarie -> sbilanciamento sulla parte verde a discapito di radici / fiori frutti
  • rallenta lo sviluppo delle piante provocando l’allungamento del ciclo
  • provoca una riduzione della resistenza alle avversità climatiche e parassitarie, un aumento del consumo idrico, l’accumulo di nitrati nei tessuti vegetali, l’inquinamento delle falde idriche e, nei cereali autunno-vernini, favorisce l’allettamento
  • produrrà un fogliame eccessivamente rigoglioso che risulterà vulnerabile allo stress e agli attacchi di muffa e insetti. I rami risulteranno deboli e si piegheranno più facilmente, l’acqua sarà assimilata in maniera ridotta e i fiori saranno piccoli e radi.
  • sciacqua il substrato con abbondante acqua.

 

P – FOSFORO

A cosa serve

  • Il fosforo è paragonabile alla batteria del verde -> sostanze di RISERVA E VITAMINE
  • È la sostanza che agevola la fioritura e l’accrescimento e relativa maturazione dei frutti oltre che un miglior sviluppo dell’apparato radicale.
  • Composizione delle sostanze di riserva e delle vitamine
  • è fondamentale per la germinazione dei semi
  • maggio re formazione di radici tuberi e bulbi
  • lignificazione dei germogli -> robustezza
  • anticipa fioritura
  • migliora i processi di maturazione di frutti e ortaggi
  • gioca un ruolo primario nei trasferimenti dell’energia (ricordiamo infatti che il Fosforo è uno dei componenti dell’Adenosintrifosfato o ATP);
  • rientra nei processi fotosintetici, concorre alla formazione di enzimi e proteine, è coinvolto in tutti i processi metabolici della pianta ed è, infine, uno degli elementi costitutivi delle pareti cellulari degli acidi nucleici (DNA-RNA).
  • Il Fosforo è inoltre il costituente responsabile della robustezza e stabilità dei tessuti: un irrobustimento dei tessuti determina a sua volta una maggior resistenza della pianta agli attacchi di organismi patogeni e parassiti.

NB: CARENZE ED ECCESSI SONO PECULIARI DI COLTURE SPECIFICHE, SPESSO SINTOMI CONFONDIBILI E INTERDIPENDENTI. 

Carenza

  • Crescita limitata delle radici ha come effetto stentata e arrestata o cmq rallentata, Piante bloccate, piante /foglie piccole o con crescita lentissima
  • Germogli deboli e contorti
  • Le foglie sono piccole, verde bluastro spesso con macchie scure.
  • Con grave carenza: le foglie vecchie diventano scure bronzo/porpora, deformate, raggrinzite, arricciate, spesso verso il basso e i bordi si incurvano.
  • Gli steli, le foglie (in particolare i piccioli) e le nervature diventano rossastri a partire dai bordi e dal retro. L’arrossamento però non sempre è pronunciato su steli e venature
  • Clorosi lungo le nervature fogliari (a partire dalle foglie giovani)
  • La fioritura è lenta e ritardata, i fiori rimangono piccoli e le piante sono suscettibili da attacchi da parte di insetti e muffe.
  • Nelle ortive e fruttifere maturazioni ritardate o incomplete
  • Ridotto sviluppo di tuberi, bulbi, piccoli e difformi es cipolle e patate

Eccesso

  • Le piante sono molto sensibili alle malattie e muffe.
  • Un eccesso di fosforo interferisce con l’assimilaione di calcio, rame, ferro magnesio e zinco quindi un eccesso di fosforo può essere identificato come l’inizio di una carenza di questi altri nutrimenti soprattutto la carenza da zinco.
  • Risciacqua abbondantemente il substrato come per eccesso di azoto.

 

K- POTASSIO

A cosa serve

  • l’elemento essenziale per l’assorbimento dell’acqua! Il potassio è infatti fondamentale per l’equilibrio idrico delle piante.
  • Contribuisce alla creazione di tessuti forti e resistenti, aiutando le piante a resistere al vento, al freddo e siccità (determinante per la crescita in situazioni di temperature estreme),
  • E anche resistenza all’attacco dei parassiti.
  • Fiori più persistenti, brillanti nei colori e più profumati
  • È la sostanza che favorisce e migliora il sapore, il colore e la consistenza dei frutti
  • Il potassio è l’elemento che va a formare la parte rigida e legnosa delle piante dell’orto (legno, corteccia)
  • favorisce la formazione di bulbi e tuberi.

Carenze

  • errato assorbimento dell’acqua, in particolar modo durante i periodi di siccità
  • forte indebolimento nei confronti delle malattie, danneggiando perfino le radici.
  • peggioramento nella qualità dei frutti che perdono di colore, taglia e di sapore perché K ha un ruolo primario nella sinstesi degli zuccheri.
  • Maturazioni scalate di frutti poco colorati
  • ingiallimento e necrotizzazione fogliare, foglie secche e gialle a partire dalle estremità/bordi.( spesso bordi gialli e macchie clorotiche simili alla carenza di calcio ma solo sul bordo fogliare)
  • le foglie perdono lucentezza,
  • le foglie basse muoiono o diventano marrone chiaro.
  • rami deboli e scarni , scarsa lignificazione
  • Le foglie vecchie ingialliscono, si arricciano verso l’alto e compaiono chiazze color ruggine successivamente marciscono e muoiono
  • Fioritura molto rada e ritardata, colori sbiaditi, poco profumati
  • La pianta diventa suscettibile alle malattie

Eccesi

  • Generalmente non ha conseguenza diretta ma il problema è nella scarsità e nella difficile assimilazione di altre sostanze importanti che deriva dall’eccesso.
  • overdose di potassio quando noti carenze di magnesio, manganese, ferro e zinco. Come per le precedenti carenze sciacqua il substrato con abbondante acqua.

 

 

Solidi o liquidi?

Infine vi è la necessità di rispondere ad un ultima, legittima, domanda: “è meglio un concime NPK solido o liquido?”.

In realtà non è possibile dare una risposta univoca, come succede molto spesso nel mondo del verde, l’unica risposta lecita è “dipende”.

I concimi solidi hanno un effetto più di lunga durata dal momento che rilasciano le sostanze man mano che si degradano. Basterà spargere in modo omogeneo sulla superficie del terreno i granuli e il tempo farà il resto. È però chiaramente sconsigliato nel caso di alberi e alberi da frutto, in quanto presentano radici profonde difficilmente raggiungibili dalla superficie.

I concimi liquidi NPK invece sono più utilizzati per le piante posizionate all’esterno, in quanto vanno aggiunti all’acqua di bagnatura. Inoltre questo tipo di concime al plus di poter essere usato per la concimazione su foglia, utile con piante come le orchidee).

Insomma, non ne esiste uno migliore o peggiore, dipende solo da come preferite utilizzarli.

Condividi questo articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti

  1. Marina (Modifica)

    Finalmente un po di luce sui concimi fantastici e dove trovarli…

  2. Valentina Forgione (Modifica)

    Grazie mille Marina 😀

  3. Salvatore Salis (Modifica)

    Salve gestisco un piccolo frutetto con circa 500 piante di susine di diverse varietà e circa un centinaio di albicocche, sarei lieto avere un piano di concimazioni da attuare .
    Grazie in anticipo

  4. Sebastiano Guarisco (Modifica)

    Ciao Salvatore, ti ringrazio molto per la considerazione ma per queste importanti questioni su un coltura così estesa (e, suppongo, ‘da reddito’) ti consiglio di rivolgerti ad un agronomo del posto, anche perché si è soliti fare un’analisi preliminare del terreno per capire ‘il punto di partenza’ (quali minerali sono già presenti, che carenze ci sono, ecc). Grazie mille, spero non ti offenderai ma non sarei corretto nel darti un’informazione di questo tipo 😉

Articoli correlati